Una prima metà in italiano tra giocoso pop-country e Bennato, una seconda seriosa in inglese tra Long Ryders e Neil Young: non male affatto, ma in futuro toccherà scegliere
"Ho voglia di cantare / ancora le canzoni, quelle senza età / che fanno vomitare / a tutti i miei amici / tutti tranne te": singalong come se piovesse, con il pop country-cantautorale dei bolognesi Hangovers, che in questa loro prima prova spingono forte sulla melodia nostrana, sebbene gli arrangiamenti e i cori siano decisamente di ascendenza americana.
Il risultato è un ibrido piacevolmente naif che, se in certi momenti ricorda un po', a dirla tutta, le canzoni da gita con l'oratorio ("Ogni sera", "Qui da me"), in altri non arriva lontano dalle cose del miglior Bennato ("Invece no") o del primo Sergio Caputo riarrangiato tra rock, folk e reggae ("Postumi della viltà").
Questo almeno fino a metà disco, la parte in italiano. I restanti cinque pezzi sono invece in inglese, e si fanno più seriosi, chiamando in causa le sonorità di band come i Long Ryders ("Different plots") e gli Uncle Tupelo ("Sinner"), con la riuscita puntata in zona Neil Young di "It's on".
Gli arrangiamenti sono simili ai primi cinque brani, anche se qui alla voce solista è dato più spazio, con buoni risultati, e i cori intervengono per enfatizzare ulteriormente alcuni passaggi mentre nella prima parte del disco doppiavano quasi sempre la linea del cantato; è il mood ad essere diverso, tanto che quasi sembrano due dischi distinti, quello in italiano più giocoso e ironico, anche nelle melodie, quello in inglese più raffinato e inquieto, oltreché più interessante dal punto di vista strumentale.
Essendo un esordio, in finale dei conti piuttosto valido, ci sta che queste due anime convivano, e che l'ascoltatore possa decidere quale gli aggrada maggiormente (nel mio personalissimo caso, propendo per la seconda) all'interno del disco: ma un domani gli Hangovers si troveranno davanti una scelta non semplice, benché quale che sia l'ipotesi che sceglieranno hanno comunque le potenzialità per fare bene. Seguiremo gli sviluppi.
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La recensione Different Plots di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-12-17 09:45:00
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