Un cammino spirituale di consapevolezza che volge lo sguardo al tramonto.
Chi era a Dresda la terribile notte tra il 13 e 14 Febbraio 1945 non ha mai dimenticato le ore interminabili del bombardamento aereo avvenuto sull'omonima città della Germania. Kurt Vonnegut, uno dei maggiori esponenti della narrativa di fantascenza, si era inventato un modo ironico e originale per raccontare alle generazioni future i momenti di quella guerra scrivendo “Slaughterhouse-Five”.
Come Billy Pilgrim, il protagonista del romanzo, che viaggia con la mente per dimenticare la realtà fino a non riuscire a distinguerla dalle illusioni, anche i Mattatoio5 (traduzione italiana del titolo del libro di Vonnegut) viaggiano con la fantasia ricreando ambientazioni sonore e visive per sfuggire a i drammi e alle ingiustizie della realtà quotidiana. "Cheap Pop", questo il nome del loro primo album, è un mix di elettronica e post rock in chiave dark: è l’inizio di un'avventura nello Spazio, parabola di un viaggio indotto per sfuggire alla realtà e alle alternative non percorse.
La necessità di iniziare questo cammino spirituale volto alla ricerca di un'esistenza migliore viene espresso in "Because of You", traccia di apertura di "Cheap Pop": “Find a place, a new home, boundaries, I'll break free”. Lo stato di tensione creato dalla melodia alienante del synth unita alle profonde linee di basso e ad una chitarra ruvida e martellante ripercorre lo scenario di un blockbuster hollywoodiano degli anni '90. Il personaggio inizia una folle corsa ("Because of You") e si ritrova in uno spazio sconosciuto ("Cheap Pop"), successivamente la riflessione e l’inquietudine torna in primo piano ("Only you"), poi all’improvviso arriva una fase di e calma e solitudine ("Lonely Soul") preludio alla nuova consapevolezza ("Mali") di poter esorcizzare i problemi quotidiani unicamente con un atto finale di purificazione ("Walking in the Garden").
I continui rimandi sonori e concettuali ad artisti come UNKLE e Nine Inch Nails fanno si che "Cheap Pop" si riveli un album difficile da capire e soggettivamente interpretabile. L'unico elemento che accomuna sonorità ambient ad altre decisamente più incisive è la voglia di esorcizzare la negatività e gli avvenimenti tragici che, più che mai in questo periodo, coinvolgono passivamente la nostra vita ma sui quali non possiamo non esprimere la nostra opinione.
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La recensione CHEAP POP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-11-19 09:50:00
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