Un disco che si colloca nell'ambito del crossover a tratti alla ricerca di soluzioni nelle commistioni col dialetto
Scegliere una ragione sociale anziché un'altra ha un significato specifico; se dessimo retta alla simbologia basta andare a cercare un rete per soddisfare le nostre curiosità sul concetto legato al terzo occhio. In questa sede in realtà ci interessa esclusivamente della proposta firmata da questa band siracusana, al di là della denominazione scelta, che di certo incuriosisce ancor prima di approcciarsi all'ascolto.
Desta anche molta curiosità, leggendo sulle note stampa, che "il progetto nasce con l'obiettivo di aprire un fronte di musica popolare utilizzando linguaggi estremi che mescolano sonorità rock a quelle dell'elettronica essenziale ed artigianale.". Insomma, Fabrizio Bandiera e Vincenzo Orsini non si accontentano di dar vita ad una band che riproponga gli ennesimi stilemi, bensì sono alla ricerca di una formula che ridisegni (a modo loro) la formula del crossover. Sicché bisogna dar loro atto di un notevole coraggio, visto e considerato che quasi mai la base di partenza viene dichiarata in maniera così netta, soprattutto quando si tratta di un esordio. "Geografia di un disoccupato" può essere quindi considerato l'ennesimo concept sul "logorio della vita moderna", al di là della condizione lavorativa del singolo individuo. Musicalmente il duo adotta soluzioni che rimandano al sound dei Fluxus, utilizzando spesso chitarre ruvide con inserti di elettronica. La formula funziona al meglio quando i Nostri si cimentano col dialetto, al punto che in alcune occasioni il missaggio della voce ci appare sacrificato rispetto al resto.
L'unico momento dove tutto viene fatto benissimo è nell'iniziale "'Stu jocu", episodio acustico il cui stampo ricorda fortissimamente i Flor (de Mal) degli esordi. Dalla successiva "Causa effetto" viene innalzato il muro di chitarre per tutte le 11 tracce rimanenti, mentre avremmo preferito che in qualche occasione si tentasse una qualche variazione sul tema.
Ciò non inficia comunque il giudizio sull'album, di certo positivo trattandosi di un'opera prima. Però si può fare meglio e di più.
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La recensione il Ter3o Occhio: Geografia di un disoccupato di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-01-20 09:50:00
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