I J. C. Satàn ce le suonano di santa ragione
È un disco vecchia maniera, questo dei J. C. Satàn. L’albero genealogico risale evidentemente fino ai Pixies e al pop stravolto che negli anni Novanta ha fatto nascere quello che sappiamo. Questa band maneggia riff pesanti e voci leggere senza cadere nei problemi tipici di queste zone: ”Ehi, ma ‘ste robe non le avevamo già sentite?”. Beh, sì, per dirla tutta: le avevamo già sentite. Ma i J. C. Satàn ce le suonano di santa ragione. E fanno bene.
“Don’t Joke with People You Don’t Know” è una pixiesata grassa e malata che a Kevin Garvey di “The Leftovers” farebbe molto piacere spararsi nelle orecchie nei suoi momenti di sudorazione eccessiva e bipolarismo latente. “Ti amo davvero” è un punk al ralenti con una voce scazzata e una chitarra che è un gran moscone molesto. “The Greatest Man” è un grunge dai ritmi incantati e dalle esplosioni laceranti, un bel pezzo che dal vivo ce lo immaginiamo così: SBAM.
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La recensione J.C. Satàn di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-12-22 09:50:00
COMMENTI (1)
gran bell'album...e gran bel live ieri (04/03/2016) allo Sapzio 211 ---
grandi