La parte scura e nascosta oltre il suono vero e proprio.
Gli Starbreads ovvero Francesco e Alessandro Stella, 31 anni in due, hanno creato un ep in cui ambient, drum'n bass ed elettronica coesistono formando un concept maturo e allo stesso tempo innovativo. "Darkover" è mix incredibile di atmosfere eterogenee e passaggi sonori pesati nei minimi particolari: sorprende quindi scoprire che sia stato realizzato da due ragazzi così giovani.
Il titolo dell'ep è ripreso da una serie di romanzi fantascientifici le cui vicende sono ambientate, appunto, sul pianeta Darkover situato nel sistema di Cottman e che possiede quattro lune: "Idriel", "Liriel", "Kyrrdis" e "Mormallor". Le tracce, che riprendono il nome dei satelliti, sono costruite in modo da creare un unico flusso sonoro con lo scopo di avviare un vero e proprio viaggio uniforme.
Quello che fa brillare questo lavoro cupo e introspettivo sono gli intervalli sincopati di beat profondi e inquieti alternati a voci androgine. La struttura estremamente stratificata di campionamenti che fungono da rivestimento al cuore profondo e inquieto dell'ep fa si che "Darkover" suoni come un disco dubstep mescolato a sonorità ambient provenienti dalla Scandinavia. Mentre la maggior parte dei brani dipingono un'atmosfera molto intensa e quasi depressiva, a volte, piccoli raggi di speranza attraversano la profondità del buio sottoforma di melodie perfettamente posizionate, synth luminosi e voci angeliche.
"Darkover" rivela come sia possibile sorprendere e coinvolgere anche con suoni soft alternati ad altri più calorosi che accarezzano lasciando un brivido difficile da dimenticare. Dopo un esordio così promettente è difficile non pensare che gli Starbreads, data anche la loro giovane età, diventeranno un punto di riferimento dell'universo ambient elettronico italiano.
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La recensione Darkover EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-12-14 09:54:00
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