Una catarsi transitoria difficile da assimilare
Luci ed ombre è la storia di una dicotomia che è destinata a non risolversi nemmeno in questo lp. Gli Efem System, dopo il primo lavoro "The Dream", ripropongono in lingua italiana lo stesso schema sonoro che aveva caratterizzato il disco precedente. Questo amore morboso del rivisitare in chiave elettronica il genere dreamwave, porta il gruppo a riproporre sonorità e atmosfere che ingabbiano la vena artistica dei componenti della band.
La volontà di stupire e toccare nel profondo gli ascoltatori, si avverte solo lontanamente in "Ombre sparse", traccia mesta e triste caratterizzata da un synth ripetitivo e da un riverbero malinconico.
Tutto rimane vago come lo spirito musicale della band: sebbene l'intento sembri quello di analizzare un conflitto più profondo rappresentato dalla continua opposizione di due stati paralleli ed intangibili, la sostanza rimane effimera e già dai titoli delle canzoni capiamo che il lavoro si concentrerà solamente sulla parte superficiale di questa dicotomia.
Sviluppare un intero lp su un tema cosí complesso e talvolta molto personale non è sicuramente un obiettivo facilmente realizzabile da una band con un solo album alle spalle. Come dichiarato da Mirko di Michele, leader del gruppo, "Luci e Ombre" è un'opera di transizione che si colloca in un momento di particolare turbamento emotivo e quindi possiamo immaginare che il lavoro rispecchi unai catarsi necessaria ad aprire finalmente la strada verso la produzione di un disco personale dalle tonalità più viscerali.
---
La recensione Luci e Ombre di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-01-04 09:30:00
COMMENTI