Liverside: il punk rock californiano e suoi cliché
I Liverside presentano la stessa cifra stilistica delle band californiane come i Green Day e i Blink 182 o i canadesi Sum 41, orbitando prevalentemente attorno al mondo teenager del punk rock.
L’album "Freakshow" attacca con una batteria molto marcata, sulla scia della produzione ultraprodotta di “American Idiot”, andando a scandire nella sua semplicità “Lights”, brano abbastanza standard per la struttura che lo compone. L’esercizio pop punk prosegue con furbizia nel rifacimento della canzone “This Is the Life”, singolo di buon successo della cantautrice scozzese Amy Macdonald, in un tipo di operazione che ai tempi diede i suoi frutti, grazie al successo radiofonico in chiave punk rock proposto dai Vanilla Sky della celebre hit “Umbrella” di Rihanna.
Finito l’omaggio ai canoni più classici del punk dei Liverside, la band potentina, mette in luce la propria identità ripartendo dalla canzone più efficace della produzione: “Coconut”, priva di elementi predominanti, ma caratterizzata soprattutto da una buona coralità estetica nell’esecuzione.
Salvo alcuni sporadici momenti, l’album abbraccia un disincanto tipico di questo genere di punk, portando a una stesura complessiva dei brani piuttosto uniforme e poco approfondita di un tema che sembra ripetersi continuamente nei suoi cliché.
Tuttavia la band prova altre soluzioni in altri due episodi come in “I Will Be There” con i cambi di ritmo e tonalità accompagnati dall’assolo di chitarra finale, e nelle strofe sincopate interessanti di “Now I Know” vocalizzate alla Anthony Kiedis. "Freakshow" si chiude con la stessa forza nella batteria d’apertura in “This Time”, chiudendo il cerchio di un album orecchiabile ma di medio livello.
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La recensione Freakshow di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-11-24 00:00:00
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