Luna3 fa cantare. Fa pogare. Luna3 convince -quasi- appieno.
LaSonda è una band difficile da classificare o da etichettare. Ti pone esattamente nella via di mezzo in cui ti chiedi se sono una band da locale underground sporco e buio oppure da palazzetto ordinato, dove ci trovi anche le famiglie con i figli. Di certo però LaSonda e il loro primo ep "Luna3" si fanno sentire e parecchio, mostrando soprattutto una maturità non così comune per una formazione di soli tre anni (scarsi) di vita.
L'ep si apre con "Lezione di Astronomia", diventato poi il singolo estratto dal disco. La batteria è incalzante e insieme a chitarra e voce dà quella sensazione di allarme come a dire "Stiamo arrivando!", prima di esplodere e lanciarti in faccia un muro di chitarre energiche, che si fanno da parte soltanto per far spazio alla strofa, predominata da una voce frontale e decisa. Il ritornello è uno di quei ritornelli che rimangono in testa, di quelli che si fanno cantare al pubblico durante un concerto. La chiusura si lega al secondo pezzo, molto simile al primo come struttura e come linea melodica, un delirio onirico che tiene alta l'adrenalina per poi scivolare via e fare spazio a "Il Rossetto di Sophia", un cantato più morbido, più teatrale -interpretativo quasi- dove il cantante parla di Sophia e con Sophia. L'ep chiude ed esce sbattendo la porta con "La Dea dell'Incoscienza", uno di quei pezzi che ti fa sudare, che ti fa pogare e che ricorda un po' i Ministri de "I Soldi Sono Finiti", solo più pop.
Non essendo mai tutto rose e fiori bisogna quindi riconoscere un difetto che accomuna tra loro le quattre tracce di questo disco: c'è poca originalità nelle linee melodiche e nelle strutture, alcune più, alcune meno. Un'originalità che sicuramente avrebbe dato ancor più credito a questo lavoro, un lavoro che nonostante ciò convince e funziona. E la cosa che conta in un biglietto da visita come un ep è che funzioni. Prima di tutto.
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La recensione Luna3 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-12-02 00:00:00
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