All'ascolto i Pilar Tenera trovano subito una difficile collocazione, o - meglio - la difficoltà sta solo nell'inseguimento spasmodico di etichettare tutto a tutti i costi. Il segreto forse è proprio di non pretendere classificazioni racchiudendo tutto in una definizione. Volendo proprio azzardare l' "obbligo" di costume, l'unica ma tortuosa via è definirli un gruppo sperimentale.
Può sembrare una fuga assai banale, ma vi assicuro che non lo è affatto in questo caso. Dall’ascolto traspare l'idea di un gruppo fuori dallo standard: buona tecnica, nulla lasciato al caso nell'esecuzione e nella registrazione nonostante trattasi di autoproduzione.
Alla base uno studio preciso che ha il suo valore e trova specchio della sua immagine negli arrangiamenti, non tanto laboriosi, ma di gusto. Si sente subito all'orecchio che "High and lows in conntinuum of the flow" è un prodotto curato in ogni sua parte.
L' utilizzo continuo di dissonanze strumentali di effetti elettronici e rumori lasciano l'ascoltatore ammutolito, perplesso, ma incuriosito; calamitato con ogni senso ad ogni singola traccia per tutta la sua durata.
E' un disco pensato, e pensato anche bene; richiede parecchio feeling con l'ascoltatore: non è quindi un disco da buttar sul farlo andare. O – meglio - almeno non al primo ascolto. Il suono si propaga nella stanza lasciando un'armonia suggestiva. Il testo lascia molto spazio alla musica ed all'immaginazione. Pareti bianche, seduto su una poltrona nera di pelle, un'esposizione fotografica, la musica lega tutto, il profumo dell'arte.
Incredulo ascolto mentre le tracce si inseguono sullo stereo.
Il disco intero è un colonna sonora di un potenziale film, musical o altro spettacolo che sia. Pare di seguire un percorso emozionale ben preciso: "chissà dove giungerò alla fine?". Contenuti innumerevoli riferimenti musicali, ma nello stesso tempo nessuno da poter assicurare come "il prediletto". Presenza musicale, classica, jazz, blues, country, fusion, rock, noise, psichedelia tanto evidente nei primissimi Pink Floyd.
Scusate, ma il confronto sopra è d'obbligo o forse è una semplice facilitazione personale di associazioni mentali per poter rendere meglio la consistenza di questo "High and lows in conntinuum of the flow".
La ricerca musicale, se esasperata, spesso porta ad "inseguire" una via cieca, ma non è questo il caso! L'estro ed il gusto respirano nella simbiosi tra storia musicale passata e contemporanea portando tutti i 17 brani in esso contenuti a non risultare mai noiosi, piatti o banali. Tutt’altro! Le parti melodiche proposte dai Pilar Tenera armonizzano l'ascolto, mentre gli arrangiamenti donano fluidità ad ogni traccia.
Che dire, un cd di "soli" 17 pezzi siffatto è segno di una evidente coscienza artistica e consapevolezza del raggiungimento di un obbiettivo musicale-personale di ottimo livello e gusto. Se il Live rende quanto il disco credo che dei Pilar Ternera ne sentiremo a parlare. Quindi al LIVE l'ardua sentenza.
Personalmente mi permetto di consigliarne l'ascolto a tutte le persone alla "ricerca".
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La recensione Highs and lows in the continuum of the flow di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-03-28 00:00:00
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