“Enjoy the 69” è una buona partenza anche se a volte sembra che nel motore dei Thepublic arrivi poca benzina. La giovane formazione biellese ha infatti inciso sei brani sfoggiando un rock asciutto ed essenziale, dimostrando di saper costruire con gusto ed inventiva le proprie canzoni. Tuttavia riff ed assoli sono piuttosto deboli - o per lo meno non sempre all’altezza della situazione -, mentre la struttura armonica rivela già una buona solidità.
Alcune idee illuminanti (spesso si tratta di linee vocali particolarmente azzeccate) alzano la godibilità complessiva del demo, registrato in presa diretta sotto la supervisione di Sam Cigna, già fonico dei Subsonica. La voce del cantante (tutti i testi sono in cantati in inglese) sostiene delle atmosfere nervose e decadenti che forse offuscano l’inclinazione hard-rock che il gruppo sembra preferire.
C’è però da dire che il dischetto contiene due pregevolissimi titoli (“Let my hands turn black again” e “Plexigrass”), dove la band mette in mostra il lato migliore. Passatemi infatti il paragone alquanto ludico e ‘vizioso’, ma questi due pezzi arrivano come una coppia di carte fortunate che trasformano una mano non entusiasmante in un potenziale poker.
Anche il brano che apre le danze, “Chemical feelings corp.”, è piuttosto interessante e fa pensare un po’ a quel med-rock che Piero Pelù ha adottato da quando si è messo in proprio. Al disco manca solo una chitarra solista che sappia proporsi con maggior convinzione e con più autorità. Ed é forse questo l’aspetto che potrebbe fare la differenza e i Thepublic musicalmente se lo possono permettere.
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La recensione Enjoy the 69 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-04-02 00:00:00
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