Rema s/t 2004 - Rock, Noise

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Sicuramente non sarà un tentativo di suicidio commerciale questo ultimo lavoro dei Rèma. Lo stile è affetto da tutti i sintomi di una rassicurante continuità con l’istituzionalizzato filone noise-marleniano, ma l’uniformità dei pezzi ha il pregio di trascinare l’ascoltatore in una siute glam e coca–friendly in cui è masochisticamente piacevole perdersi.

E’ un colpo di fulmine il pezzo che apre il disco, “Aritmia”, sonorità al limite del glitch e seducenti urli su progressioni incastrate e indolenti di chitarre. “L’ineffabile” sboccia come un evento di inaspettata bellezza in un desolato panorama di detriti melodici. “Crisalide”,ultimo brano di sette, propone melodie in continua mutazione, squilibrato e poco rassicurante, arpeggi che si sgretolano, distese di tempi dispari e colpi di tenui echi vocali. Il cantante mostra una capacità fuori dal comune nel creare suoni interessanti e energici proponendo un linguaggio musicale raffinato annegato nell’equilibrata grazia di arpeggi noise. Questo disco culla l’ascoltatore in un oscillare lieve di ritmi pigri e indolenti, ma anche sorprendenti arrangiamenti frutto della fusione ideale di quelle correnti noise, elettroniche e pop-rock che danno l’impressione di avere a che fare con una riedizione futuribile della fulgida e nostalgica bellezza del quartetto turston moore-kim gordon-ann de marinis-richard edson. Scacco all’immobilità!

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La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-05-14 00:00:00

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