Una foresta di simboli e (soprattutto) di suoni.
Giocosi, come quando ci si copre la faccia a intermittenza con le mani per far ridere i bebè; eppure nel contempo tremendamente ossessivi, grazie a fuzz e loop elettronici di ascendenza psichedelica.
Il duo siculo-toscano Lucchesi/Mangiaracina, arricchitosi quest’anno della presenza di Enrico Lupi e Marta Cannuscio, ha la capacità di assorbire la complessità del mondo con la stessa velocità e curiosità dei bambini, introiettando nel loro sound ritmi tribali, timbriche R&B e improvvisazioni jazz.
Senza trascurare, come detto in precedenza, il lato ludico di uno sperimentalismo non fine a se stesso. La voce soul di Veronica Lucchesi è infatti capace di parlare di temi forti, ponendosi domande esistenziali (“Cosa farò?”) la cui risposta la si può trovare solo muovendosi – ovviamente a tempo di musica – all’interno di un mondo sempre più complesso.
Una foresta di simboli, citando Baudelaire, in cui suoni e parole si mescolano e creano un’atmosfera scura e intricata. Come per esempio quella di “Non mi riconosci”, in cui le percussioni sovrabbondanti si avvolgono a spirale sulle sovraincisioni vocali e e su un tappeto di strumenti-giocattolo alla Wayne Coyne.
Uno spirito creativo che, proprio come i bambini, sintetizza la complessità espressiva della moderna scena musicale in un linguaggio nuovo, fresco e tutto da scoprire.
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La recensione Bu Bu Sad di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-12-30 09:55:00
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