Gazprøm, l'art rock d'oriente
Lunghi piani sequenza delle steppe desertiche dell’Asia prendono vita nei suoni arabeggianti di posti remoti e disabitati. È l’apertura degli Et//Al., percussioni perse nel caos e sintetizzatori accompagnati da violino e violoncello s’intrecciano nel brano “A Nocean K”.
Alla stesura di “A Swans Blues” sopraggiungono ritmiche sull’andamento analogo di un treno che attraversa villaggi sperduti. Gli archi melanconici ricordano quelli della pellicola "Requiem for a Dream" scontrandosi con gli aspri e torbidi accordi dell’elettrica in un’inerzia perpetua. Il brano vira nella seconda parte in un crescendo regolare dettato da un pattern di batteria paragonabile alle epiche suite progressive degli anni ’70. Le proiezioni ipnotiche delle chitarre contrastano con l’amara dolcezza delle tastiere, a legare un brano musicale infinito sino alla predica finale del muezyn.
Senz’altro l’esperimento migliore del gruppo arriva con l’eleganza proposta nel piano di “Anne Fleur Dans le Jardin Fleuri en Hiver” evocando l’inconfondibile gusto di Richard Wright nel periodo delle colonne sonore di "More" e "Obscured By Clouds", in una rilettura cinematografica disegnata dai languidi fiati che vanno a levigare le trame ossessive rispetto alle atmosfere precedenti, in una delicatezza narrativa degna della nouvelle vague. L’album ha cambiato la sua direzione, là dove si avvertiva desolazione, ora si palesa la civiltà dei centri abitati nei rumori di strada con “En Pleine Lumière”, musicalmente il vero anello di congiunzione con le diverse anime della band romana. “Spysky” è un post rock formato canzone derivato dalle produzioni anni ’90 contraddistinto da un dualismo di musica classica e strumentazioni tipicamente rock.
Il risultato è "Gazprøm", un album ambizioso dove la parte art rock con le sue contaminazioni orientali e i suoi vortici strumentali, risuonano in modo più ingombrante rispetto alle attitudini avvolgenti degli archi e fiati, senza ad ogni modo pregiudicarne il valore apprezzabilissimo degli Et//Al.
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La recensione GAZPRØM di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-02-29 09:00:00
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