"Come ti senti" si pone come lavoro di concreta conferma da parte di una band con gli attributi soprattutto se si avrà l'occasione di poter ascoltare i pezzi dal vivo.
Dopo l'uscita di "Migranti" nel 2012, i Modotti provano a riconfermare quanto di buono avevano prodotto con il nuovo ep intitolato "Come ti senti", dal quale emerge ancora una volta tutta l'attitudine punk della band, ma che tenta di esplorare nuovi percorsi musicali attraverso un sound ancora sporco (in senso buono) ma più maturo che negli anni passati.
La carica del pezzo iniziale, "Teosinte", potrebbe ingannare l'ascoltatore ingenuo e superficiale su quanto la band riuscirà ad esprimere nei brani successivi. L'anima fortemente emo di "Autodafè" non mette da parte il ruolo di primo piano affidato al testo e alla voce, nemmeno con la lunga, rumorosa e caotica coda finale. Echi di Fugazi sono disseminati qua e là lungo la traccia, non minandone in nessun modo però gli aspetti originali e conservando integra l'identità della band. "Cattedrali" è il vero pezzone dell'ep, ipnotico e surreale, con una ritmica davvero intrigante che guarda da vicino molto rock italiano anni '90 in particolare nel cantato, che si accosta moltissimo allo spirito evocativo dei Santo Niente. Il finale in acustico, affidato a "Jack Ometti", è più che altro un esercizio di stile deviante rispetto al contesto creato fino a questo momento, una scelta che può accontentarci o lasciarci con un pizzico di rammarico per aver interrotto l'atmosfera nel suo momento migliore.
In sintesi, "Come ti senti" si pone come lavoro di concreta conferma da parte di una band con gli attributi soprattutto se si avrà l'occasione di poter ascoltare i pezzi dal vivo.
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La recensione Come ti senti di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-03-17 09:00:00
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