C’è ancora da lavorare per Silvia Eremita, ma è solo un esordio: bisogna approfondire gli aspetti positivi e limitare quelli negativi, per il futuro.
Silvia Eremita esordisce sulla scena musicale con questo suo primo ep, "Goblin", un concentrato di ritmo ed energia che fa delle trame musicali il suo punto di forza.
“9-6”, primo brano e primo singolo, è fatto di martellate forti e ritmi veloci ed è ottima apertura di tutto il disco; allo stesso modo “David”, che pure se inizia più lento, poi cresce accelerando e diventa un brano che ti afferra per la maglietta e ti scuote forte.
“Contraddizione” rallenta ancora e aggiunge qualche momento di elettronica, la voce e le ripetizioni ossessive del testo diventano più centrali, ma il brano perde inevitabilmente tanta forza.
“Gonna blu” riecheggia nelle urla della voce (qui meno convincente), mentre “Rompicapo” tende verso sonorità più orecchiabili, più pop-rock. “Tregua” chiude il disco ed è un brano di 7 minuti che alla fine, insieme ai primi due, risulta essere uno dei migliori, o almeno più “sentito”.
Insomma, in fin dei conti è un buon esordio quello di Silvia Eremita, ma che purtroppo non riesce a fare il salto di qualità. I brani migliori sono quelli più energici perché coniugano il rock alla melodia, trovando il giusto equilibrio. Tra i punti positivi c’è il tentativo di aggiungere tocchi di elettronica, ma sono ancora troppo limitati e ci sarebbe stato bisogno di svilupparli di più. Ma forse il vero limite di questo lavoro sta nei testi e nella voce, i primi perché non sono incisivi né abbastanza adeguati all’importanza della musica, la seconda perché non convince fino in fondo, soprattutto nei momenti in cui aumenta di volume, mentre risulta più sicura nei pezzi più lenti. Comunque ci sono tutti i margini per un bel miglioramento.
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La recensione Silvia Eremita - Goblin di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-03-25 09:00:00
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