A quattro anni dalla formazione e a due dal primo demo, i Third Stone From The Sun tornano con un full-lenght autoprodotto. Il tempo ed i cambiamenti nella line-up ne hanno modificato il sound; se nel primo lavoro era un rock grezzo e potente con venature più blues e scure a farla da padrone, ora questo impeto è stato ancor più temprato nelle acque torbide di gruppi come Doors o persino Afterhours (il cantato di “L’occasione” è esemplare in proposito), seguendo la strada tracciata da “Man+woman” o, non a caso, “Back door man”, entrambi presenti nell’esordio.
Un sound tuttora sporco e sofferto, articolato e lo-fi, che non manca di segnare punti a suo favore, con indubbi miglioramenti e nuove influenze. L’introduzione dell’italiano, le tastiere, i passaggi più lenti e curati, denotano una crescita musicale in questi due anni a cui va dato merito. In particolare, i brani in italiano consentono di esplorare nuove e più calme sonorità, dando un altro peso ai testi.
Ma purtroppo l’operazione viene penalizzata da un aspetto tecnico spesso discutibile. Va bene il lo-fi, ma un missaggio più limpido avrebbe giovato in molti punti, e nelle prime tracce spesso la voce soffre troppo nella melassa sonora. Il tutto smorza la carica ed il fascino che il disco avrebbe potuto avere, rendendolo un ascolto più difficile del dovuto. Inoltre bisogna stare attenti a non farsi ingurgitare da fonti di ispirazione troppo ingombranti, come quella del già citato Agnelli. Questi aspetti andranno curati maggiormente nelle prossime occasioni.
Detto questo non rimane che confermare la bontà della proposta che, pur nei limiti di cui sopra, sa difendere i suoi meriti ad ascolti ripetuti. Speriamo nei live quindi, ed in un futuro lavoro di studio che metta in una luce migliore i meriti del gruppo.
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La recensione Morphos di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-09-10 00:00:00
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