Canzoni al confine fra luce e buio.
“What is the colour of your dreams?”
Di che colore sono i tuoi sogni? Forse quelli di Lavinia Siardi, in arte Flamingo, hanno le stesse tinte della sua musica: quelle di un dream-pop (appunto) che somiglia, rubiamo le parole all'autrice, proprio all'animale scelto come moniker: “rosa, fragile, sospeso tra acqua e aria, spesso raffigurato in una giungla scura”. È un'immagine perfetta, perché queste quattro canzoni sono esattamente così: eteree e (apparentemente) fragili, eleganti e immerse in un paesaggio dove la luce gioca con gli altri elementi facendosi ora cristallina, ora offuscata da nuvole, pulviscolo e foschia, con i raggi che disegnano panorami incantati oppure ombre spettrali. Flamingo canta di amori sospesi fra desiderio e paura (“Chances”), di attimi sospesi fra il sonno e la veglia (“Goodnight, far away”), di luoghi sospesi fra terra, cielo e mare (“Bergen”), di creature sospese fra rifiuto e seduzione (“Animals”), ne canta intrecciando folk acustico e shoegaze, passando dalla timidezza di una ninna-nanna come “Goodnight, far away” e della dichiarazione d'amore alla Norvegia di “Bergen”, alla sensualità surreale di “Animals”, dove la voce di Federico An Harbor Pagani arriva con il suo tono attraente ma vagamente minaccioso a rimarcare la diffusa aura di inquietante romanticismo. Rosa come un animale da fiaba, nero come la sua ombra, forse è questa la risposta alla domanda iniziale.
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La recensione Flamingo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-04-06 10:00:00
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