Ascolto e riascolto questo cd a giorni alterni, soprattutto la sera nel dopo cena, quando nulla disturba ed è molto più facile concentrarsi sulla musica senza mille distrazioni. Solo così, forse, si riesce ad apprezzare “Illusioni parallele”, secondo capitolo della band romana dopo il nuovo corso seguito allo scisma di cui tutti saprete.
Non fatico ad ammettere che nell’inevitabile confronto con “In continuo movimento” quest’ultima opera ne esce battuta, anche se in alcuni passaggi ben si difende e poco fa rimpiangere il predecessore. Non è certo il caso, però, del singolo “Amore impossibile”, insulso reggaettino radiofonico di pessimo gusto e che per niente si amalgama con il resto. L’iniziale “Pericle Il Nero”, infatti, ben promette per scelte stilistiche e liriche, a confermare l’incofondibile marchio di Zampaglione, fiancheggiato anche stavolta ottimamente da Andrea Pesce e Luigi Pulcinelli in cabina di regia. Peccato solo che l’artista romano abbia voluto, ancora una volta e sempre di più, assecondare una sorta di ‘deriva cantautorale’ che negli ultimi tre dischi (questo compreso) ha pervaso in percentuale sempre maggiore lo stile di scrittura.
Sicché quest’ultimogenito sembra fin troppo ricco di certi arrangiamenti - fondamentalmente di certe scelte - che a tratti possono appariri monotoni (si veda l’andamento di “Imparare dal vento”, canzoncina tendente al semplicistico). Certo è che Zampaglione non ne ha fatto mistero, palesando questa sua ‘debolezza’ attraverso una riuscitissima cover di “Felicità” del mentore Lucio Dalla, a tutti gli effetti principale punto di riferimento - e non scopro certo l’acqua calda! - per le modalità con cui i Tiromancino si approcciano oggi alla materia. Se infatti l’artista bolognese non si fosse del tutto perso per strada - e avesse sposato la causa di contaminare le sue canzoni con un pizzico di elettronica intelligente -, oggi scriverebbe pezzi come “Apro gli occhi”, “L’autostrada”, “Verso nord”, “Attraversare la notte” (bellissima!!!) e il brano che da il titolo al disco, tutte tracce che costituiscono la crema di “Illusioni parallele”.
Piace anche - e molto! - la collaborazione con Manuel Agnelli su “Esplode”, traccia in cui le due ‘penne’ fondono alla perfezione le loro visioni, tanto da augurarci altri produttivi incontri fra i due.
In sostanza un disco che ha bisogno di essere masticato più e più volte prima di poterne gustare appieno l’intrinseca bontà; col rimpianto, però, di aver assaporato in passato piatti complessivamente migliori e un pizzico più raffinati.
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La recensione Illusioni parallele di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-11-06 00:00:00
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