Supercanifradiciadespiaredosi Mondo Cane 2003 - Punk, Metal, Alternativo

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Se “Radio Cane” esistesse, invece di essere solo il titolo della seconda traccia del cd che sto ascoltando, ne cercherei le frequenze. Specie di notte. Quando sono troppo stanca per chiedermi che vuol dire “panzabbathaschiumabbatha”, come cita il testo. Sì, perché per ascoltare i Supercanifradiciadespiaredosi non basta essere solo abili con gli scioglilingua. Bisogna semplicemente aver voglia di lasciarsi andare, ridere, saltare e poi volare via leggeri appesi ad un ombrello, come Mary Poppins.

Le sedici tracce della versione temporanea (“promozionale”, come amano definirla loro) di “Mondo Cane” mischiano l’amore per il post punk ed un certo metal con la demenzialità goliardica del non-sense. Ed il bello è che non puoi dire, abbandonandoti ad una facile battuta, che suonano da cani. Le citazioni sonore, infatti, sono di tutto rispetto, frullate a dovere e condite di personalità: Motorhead, Melvins, No Means No. Di questi ultimi “Mondo Cane” pare ripercorrere addirittura la storia del loro primo EP, “Betrayal Fear Anger Hatred”, scoppiettante e violento lavoro in poche copie e registrate in casa.

I Supercani (per brevità, ma anche come richiamo a supereroi stile Spalman di Elio, su altri fronti musicali) sono in linea coi dettami punk, che rivisitano in modo disincantato. Cattivi per finta. Per questo leggeri, a discapito del genere scelto. Perché se nella traccia tre, dopo aver urlato “supercaniperlassatanatismo” tutto si chiude con una grossa e sana risata, in “Alcolà”, che inizia con un vecchio jingle pubblicitario della birra, si finisce con un emblematico “orasupercaneilmioalcolego”. Tempi dimezzati in genere, che a volte tornano irregolari, per pantomime spasmodiche e tese, raccontate da un allegorico “Cane”, soggetto/ oggetto di tutto il cd. Un vero e proprio mondo da esplorare, che si distingue se non per lo stile musicale, almeno per l’idea dei testi, tanto assurdi quanto minimali, veri concentrati di piccoli disagi e verità. Forse però oltre a goderne leggendoli all’interno della copertina, sarebbe bello poterli distinguere un po’ anche semplicemente nell’ascolto. Perché se la linea scelta sembra essere una specie di punk demenziale proprio grazie ai testi, allora su quei testi ci si può giocare ancora meglio col cantato.

Qua la zampa, insomma. Ed alle prossime annusatine.

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La recensione Mondo Cane di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-11-07 00:00:00

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