Premetto cinicamente che nella nostra italica terra, per quanto ricca di talenti musicali, sarà piuttosto difficile negli anni a venire – se non impossibile – celebrare la nascita di una scena gothic-rock completamente originale e autosufficiente, sganciata totalmente dalle esperienze anglo/germanico/scandinave. Beh, presone atto, non ci resta allora che “simpatizzare” con quelle bands nostrane che riescono, quantomeno, a farci dimenticare di essere – anche solo per pochi minuti – nella terra del sole, della pizza e del mandolino per trasportarci invece, a suon di note, nel bel mezzo del crepuscolo autunnale, completamente assuefatti alla malinconia, all’inquietudine e al sonno immaginifico.
Impantanati nel filone indubbiamente più commerciale e meno avanguardista del dark-gothic, riccamente contaminato da tossine pop e metal (per intenderci quello che fa capo a HIM, Evanescence e compagnia bella), i NOF4 di “The eternal sleep” non sfigurano affatto nel propinarci una sequela di canzoni che pur rasentando la scannerizzazione sonora di canzoni altrui (a parte la riuscitissima cover soft-metal di “Sweet Harmony” dei Beloved, che loro non è!) risultano particolarmente accattivanti e radiofonicamente dotate. I sette ragazzi toscani infatti, pur nascondendo tra le righe una profonda conoscenza del genere di riferimento, anche di quello più tecnico, riescono diplomaticamente ad evidenziarne le pigmentazioni più commerciali – procedendo per archetipi sonori – ricorrendo ora alla facile suggestione del piano sistematicamente squarciata dalle chitarre in distorsione (“The eternal sleep” e “Leave my bleeding heart”) poi alla romantica melodrammaticità degli intrecci vocali (“Memories of you”) e infine all’epica dinamicità della sezione ritmica come nella conclusiva “Weakness”, brano palesemente più vicino alle andature galoppanti dei Sisters Of Mercy, compresa la voce corposa di Amerigo che, almeno per una volta, si allontana dalle timbriche plagiate a Ville Valo dei già citati HIM.
Non mi resta che ribadire le potenzialità commerciali del progetto NOF4 (possa piacere o meno la commercialità di un progetto), seducente provocazione tutta italiana per quelle produzioni di teutonica provenienza che solitamente fanno il bello e cattivo tempo nel mercato del rock più epico, cupo e teatrale.
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La recensione The Eternal Sleep di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-12-17 00:00:00
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