Un micro-concept elettronico, dalle riconoscibili movenze bristoliane, per interrompere un lungo digiuno creativo e sondare nuovi orizzonti musicali.
Un ep di appena quattro brani per interrompere un lungo digiuno creativo e, al contempo, cambiare radicalmente orizzonti musicali. Di nuovo, dunque, la necessità – che si prospetta spesso per molti artisti – di affrancarsi, prima che sia troppo tardi, dal sempre incombente pericolo di oblio provando però ad azzardare nuovissime e più stimolanti vie di fuga.
Dopo tre anni di letargo Angela Kinczly si affida alla produzione mista di Francesco D’abbraccio degli Aucan e della giovane cantautrice La Tarma per approntare una sorta di micro-concept elettronico, dalle riconoscibili movenze bristoliane, che intreccia soffusa psichedelia metropolitana e leggiadre cromature pop. Abilissima la musicista italo-ungherese nel districarsi vocalmente tra pulsazioni bluastre, liquidità transistorizzata e atmosfere inafferrabili, garantendo per 13 minuti abbondanti linee melodiche glaciali in superficie ma piacevolmente ambrate nella polpa. Se proprio volete un riferimento di genere immaginatevi una sorta di Dido acusticamente (e radiofonicamente) meno piaciona ma concettualmente più temeraria e accattivante (“Spies” e “A notion” rimangono in tal senso gli episodi più esemplificativi).
Se l’intento di questo fugace ritorno è stato quindi quello di prendere le giuste misure per un definitivo cambio di pelle, dopo i bagordi pop di un passato neanche tanto lontano, direi che siamo approssimativamente sulla buona strada, centimetro più centimetro meno.
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La recensione Tense Disorder di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-01-12 09:00:00
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