Arbe Garbe, ovvero nelle parole dei componenti "erbe acide, cattive, cresciute nei fossi, alimentate dalle culture minoritarie, impolverate dalla segatura dei seggiolai manzanesi nei distretti selvaggiamente industrializzati". Questo il nome scelto dal gruppo friulano dopo la cacciata dei componenti da una band punk-reggae locale dieci anni orsono. Ed ora, per festeggiare la formazione del suddetto progetto di musica folk meticcia, ecco questo "Iubilaeum".
Un progetto, quello delle Arbe Garbe, dalle molteplici diramazioni, esperienze, collaborazioni, fondamentalmente basato sulla tradizione folk friulana e non, con brani cantati in dialetto ed italiano, con episodi spagnoli, inglesi ed in beneciano (dialetto della minoranza slovena friulana). Vecchi amori (la cover dei Clash di "White Man") e vecchie sonorità ancor pregne di possibilità, una presentazione di tutto rispetto, con un digipack cartonato ed un libretto con testi e traduzioni in italiano (ed in dialetto, dove necessario), una pletora di strumenti e musicisti a darsi man forte. L'impressione iniziale è insomma ben positiva, ed i meriti evidenti. Il miscuglio di generi e stili poi funziona, anche se si nota una certa assenza di brani incisivi.
Forse al gruppo manca l'impatto immediato e la poesia di un Van De Sfroos, ma comunque non si può trascurare l'impegno e la pervicacia di chi profonde tanti sforzi nel tener viva e al passo coi tempi la propria tradizione. Promossi, nella speranza che in un futuro vicino riescano a scrivere un disco tale da far il botto.
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La recensione Iubilaeum di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-01-20 00:00:00
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