Sotto la generica etichetta di comodo di 'rock italiano' vengono raccolti di volta in volta i generi più disparati.
In effetti basta che usino l'idioma nazionale, il resto conta poco.
Della categoria fanno parte anche i Riflessi ; per inquadrarli meglio basti sapere che i temi dei loro brani appartengono al filone sentimental-quotidiano, tendente allo 'sfigato' e che dal punto di vista musicale i loro brani vertono su un guitar pop-rock di matrice british dalle connotazioni a tratti wave.
Insomma, dovremmo esserci: quel tanto di italico sentimentalismo che non dispiaccia anche ai fan di un Antonacci; quei suoni leggermente sporchi per non scontentare gli amanti del suono d'oltreManica.
A parte questo, poco altro: quattro brani così così che latitano sia dal punto di vista testuale che musicale: di lavoro da fare ce n'é ancora parecchio, altrimenti basta sperare nel classico colpo di fortuna: se il successo ha arriso alle Vibrazioni non si vede perché anche i Riflessi non dovrebbero vivere il loro momenro di gloria.
---
La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-02-20 00:00:00
COMMENTI