Riuscire con un solo ep a confermarsi già esperti di un genere: è la storia dell'electro dei Lekka.
"I'm getting a little bit nervous!".
Be', se si tratta proprio di nervosismo quello provocato dalle sportellate di groove dei Lekka ben venga allora, zero recriminazioni. Che ci attanagli le gambe e le braccia in aggiunta semmai. Primo ep, quattro canzoni, un precedente singolo ripreso e riproposto "Nervous" e tanto ma tanto beat: incalzante, profondo di tonalità nella strofa di "Following Euphoria", in levare, certe volte strillante, solido e loquace e con pochi loop ripetitivi di campionamento.
È dal primo ascolto, al passaggio per il minuto 1:05 della traccia d'apertura "Following Euphoria" in poi che il volume dell'impianto audio è andato su e non è più calato. Risultato? Nostalgia finita se te la portavi spesso dietro verso i detentori del genere big beat od electro classico tipo: The Chemical Brothers, The Crystal Method, Flying Step, Soulwax.
Non è di certo un caso se colori e grafica della copertina del primo omonimo ep dei Lekka è un regalo per tutti quelli che hanno "Push the Button" sulla scaffale di casa. Quindi se le due grafiche sono sovrapponibili nelle forme (cioè in quel famoso capo forse imbalsamato dal troppo beat) i brani "Nervous" e "Gustavo Frings" si potrebbero agganciare in coda a qualche cd del duo chimico di Manchester senza che nessuno se ne possa realmente accorgere.
Luca Piana e Matteo Maltecca, stanziati invece a Milano, con l'ep "Lekka" dimostrano come di mestiere riescano già a tenere sotto assedio il tuo impianto stereo se sei un dipendente dei generi musicali sopra. Per abbellire il tutto, aggiungendo lo scorso anno alla formazione il batterista Fabio Zampieri ecco che il "Lekka Rework" risulta decisamente rafforzato, adesso ancor più solido. In quest'ultimo pezzo tastiera ma anche organo sintetizzato riescono a cucire con delle venature tra l'industrial ed il melodico parti ritmiche disegnate tra l'heavy beat e solidarizzate a delle percussioni da batteria elettronica più consuete anche al mondo del rock. La metrica invece raggiunge anche terreni del breakbeat. Tutto ciò poi si sublimerà in un synth interscambiabile con una chitarra elettrica in chiusura.
È in questo momento allora che la costituzione assoluta del big beat e di tutto quello che gli può ruotare attorno sembra prendere il sopravvento. La manopola del volume non sarà a questo punto più capace di ruotare in senso antiorario. Il nervosismo si mischierà all'euforia e la naturale conseguenza sarà allora quella di controllare dove e quando i Lekka suoneranno a breve nelle vicinanze.
"I'm not nervous anymore, for sure!".
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La recensione LEKKA di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-05-30 09:00:00
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