Natura, aria aperta e e flussi di coscienza: in "Isole" tutto il mondo-vasto dei Les Enfants
In una recente intervista rilasciata a Rockit Marco ha dichiarato: "A me piace tantissimo il bosco, è capitato spesso anche con gli scout di dormire senza tenda in mezzo alle valli. È un’esperienza molto forte che in qualche modo mi ha impressionato". E si può proprio partire da qui per raccontare questo "Isole" dei LesEnfants, gruppo che dopo una lunga gavetta, non ha avuto paura di provare la strada del talent.
Ma che disco è "Isole"? Si tratta di un album corposo, con un tema centrale, ovvero la natura e il rapporto con essa, presente in praticamente tutte le canzoni. La seconda traccia per esempio, "Lupo", molto synth-pop e con echi di batteria à la Phil Collins, è chiarificatrice in questo senso: "La luna è sempre lì/lei gira intorno a noi/sposta anche il mare sai/ cosa ci fa" è il ritornello che ci entra in testa e vi rimane peggio che un tatuaggio indelebile. Già perché i LesEnfants, così come dichiarato nella già citata intervista, non hanno alcuna paura a suonare pop. C'è anche molto, moltissimo cantautorato italiano anni '80 in questo disco, come nella canzone successiva, "Santa pazienza", una delle più belle dell'intero album.
Certo non ci troviamo di fronte ad un disco di grandissima profondità stilistica o di cura certosina dei testi, vi sono momenti, svariati momenti dove si ha come l'impressione che i ragazzi di Milano abbiano voluto più inseguire il ritornello-killer ad ogni costo piuttosto che ragionare quel secondo in più per realizzare un qualcosa di maggiormente rifinito: in questo senso lampante è l'esempio di "Polvere". Tuttavia in "Isole" la qualità rimane alta e la convincente performance allo scorso MI AMI non ha fatto che confermare lo status di band importante per i LesEnfants.
Con la produzioni artistica ddi Giuliano Dottori, "Isole" è complessivamente un buon album con alcuni picchi di bellezza e qualche lacuna di dimenticanza. Ma in fondo quando si va nel bosco non si possono seguire sempre i sentieri, quelli in terra battuta e che si vedono lontani un miglio: alle volte ci si può perdere tra le frasche e gli anfratti ombrosi. La cosa importante è aguzzare bene la vista, stare attenti e lasciarsi "vivere dalla natura": proprio come in "Miracolo", la settimana canzone, con un testo talmente coinvolgente che ora, a ripensarci, viene voglia di riascoltare per l'ennesima volta.
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La recensione ISOLE di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-06-05 09:00:00
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