Il titolo riassume l'enorme sforzo in atto per la rinascita, il peso immenso e gigantesco che invade il nostro quotidiano
L'istinto di sopravvivenza appartiene all'essere umano da sempre, l'evoluzione non riesce a modificare un aspetto così fondamentale e radicale della nostra specie e mai lo farà. Saremo sempre pronti a difenderci, a qualunque costo. La sensibilità, quella invece è diversa in ogni persona. Quando ci spinge a ricercare la salvezza anche per qualcun altro diventa tutto inesorabilmente più difficile, la sconfitta e la delusione sono sempre dietro l'angolo. La sofferenza però, è come l'istinto di sopravvivenza: ha bisogno di una reazione, di una rinascita, di piccoli passi ma decisi, un percorso per ripartire e tornare a stare bene.
La ripartenza è il tema principale del nuovo disco dei Cabrera, "Una montagna in casa", titolo che riassume l'enorme sforzo in atto per la rinascita, il peso immenso e gigantesco che invade il nostro quotidiano, gli angoli più intimi della nostra vita. La band infila dieci tracce che una dopo l'altra restituiscono tutta la difficoltà del tornare a vivere, la ricerca costante e faticosa del sereno oltre le nubi. A partire dal brano d'apertura, "Una Montagna", l'emo dei Cabrera si avvale della potenza delle liriche, parole ferite ma incredibilmente potenti e terapeutiche. La band evade dagli schemi di un genere che ha fatto scuola per anni e riesce a trovare una miscela perfetta di melodie e sonorità, perfettamente intersecate con il post-rock e con una grande produzione testuale. La linea vocale, in grado di graffiare l'anima o di cullarsi in mezzo alle sonorità più leggere, è un vero e proprio asse portante nella struttura musicale di una band che convince dai primissimi ascolti.
Pezzi senza punti deboli come "Valeria" e "Giraffa" spingono l'ascoltatore ad addentrarsi in un mondo artistico caratterizzato da un disagio affascinante, tra bellezze e altezze inarrivabili. "Sei diversa" è sicuramente tra i più riusciti e sperimentali, una canzone che parla di cambiamenti, di quelli che fanno male davvero. La chiusura affidata a "10 stagioni" è la presa di coscienza definitiva, delle scelte fatte che devono essere difese, dell'impossibilità di cambiare il mondo intorno e della necessità di cancellare il passato, del ricucire le ferite ma tenendosi per sempre le cicatrici addosso.
Il full-lenght dei Cabrera è una mina, uno splendido lavoro a livello concettuale e stilistico che fa della band già un cult del genere in Italia. Tanta qualità a servizio dell'arte come ne hanno pochi, davvero pochi.
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La recensione Una Montagna In Casa di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-06-21 09:00:00
COMMENTI (1)
LovU Dude.