Pop-rock di buon livello. Sostanzialmente è questo che propongono i pugliesi Offside in questo EP d’esordio. All’interno dei tre brani che lo compongono si nota il tentativo di mostrare quante più sfumature possibili del proprio lavoro.
La prima traccia, Clown, nella sezione introduttiva richiama certe sonorità degli ultimi Afterhours, per poi aprirsi ad un più ampio respiro nei ritornelli, molto più canonici e potenzialmente adatti ad un airplay radiofonico.
Discorso simile, ma inverso, per il secondo brano, dotato di un finale strumentale che ricorda le atmosfere dilatate di certi passaggi di Tabula Rasa Elettrificata dei CSI. Presumibilmente dovrebbe rappresentare la parte sperimentale della produzione del gruppo, ma il tentativo non è dei migliori e la traccia sembra tirata in lungo, con una conseguente perdita di compattezza.
Il terzo pezzo si configura come il meglio riuscito, muovendo i primi passi in una dimensione acustica e raggiungendo nel finale sonorità maggiormente incisive.
Sottotono sono invece i testi che, affrontando pene d’amore e “vite difficili” in modo abbastanza comune, finiscono per essere un insieme di frammenti esistenzialisti (tristi) piuttosto di maniera.
Nel complesso, comunque, per quanto possa essere significativo l’ascolto di tre soli pezzi, l’impressione è più che buona, soprattutto nei due brani in cui il terzetto divaga in maniera minore, sia in termini di durata che in termini strettamente musicali.
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La recensione Why di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-03-22 00:00:00
COMMENTI (1)
je suis blege et j'ai découvert offside par hasard ... un très bon groupe !!!! à quand un album ??????????