Il ritorno di Miro Sassolini è un viaggio introspettivo che spazza via il superfluo per lasciare soltanto la poesia.
È strano come la profondità di una voce sia capace di disegnare orizzonti, di lanciare a mille all’ora i ricordi e spazzare via tutto ciò che è superfluo per lasciare soltanto la poesia. Miro Sassolini è ben consapevole del suo potenziale, sa sperimentare e giocare con le preziose doti vocali che custodisce da sempre, con la sua passione per l’arte e per la ricerca musicale: eppure qui mette da parte virtuosismi ed enfasi per lasciare tutto lo spazio a un viaggio introspettivo fatto di passaggi intimi, di parole cantate con misura e trasporto quasi sgorgassero spontanee da un pensiero, sorgenti da un’idea e portate alla luce senza filtri, ma solo con la giusta intensità. Le parole scritte da Monica Matticoli girano intorno alle distanze e omaggiano i necessari abbandoni, ché tutti noi siamo “sopravvissuti ad una perdita”.
La produzione artistica di Cristiano Santini, Gianni Maroccolo e Federico Bologna (autori, insieme al batterista statunitense Justin Bennet, anche delle musiche) spalanca panorami sonori intrisi di vento, di fughe e d’amore, dove Miro abbraccia le note e respira i testi per riempire le canzoni di materia densa come il dolore e leggera come aria autunnale. Su tutte, “Vicino, nell’attesa” si erge a guida e speranza e s’immerge in trame che s’allungano come tramonti infiniti. Il rapporto tra musica e voce si fa fluido e dirompente nel suo equilibrio: le chitarre indicano il percorso dove il basso è libero di sottolineare i battiti emozionali di una frase, e i synth scolpiscono eterei i pensieri che diventano nuvole sul mare. Il mare e la memoria, il mare che unisce e separa con le sue onde costanti che riportano frammenti di vita per trascinare poi via il passato, e a galleggiare l’uomo e la sua storia.
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La recensione Del Mare La Distanza di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-10-04 09:00:00
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