Se i brani di questo demo ruotassero su MTV, probabilmente i So.Close sarebbero una delle rock band americane che, sulla scia dei Nicklback, ha riabilitato il post grunge nella sua versione più easy (quella tipica dei video dell’emittente musicale). Siamo però in Italia, le nuove generazioni guardano la tv aspettando che prima o poi il Festivalbar porti nelle loro piazze gli idoli internazionali, oppure c’è la scena indipendente dai gusti difficili.
Fatta questa premessa, i So.Close cantano in inglese, concedetemi un piccolo appunto sulla pronuncia che alcune volte lascia a desiderare, e sono evidenti i richiami a gruppi come gli Incubus, da loro stessi citati come ispiratori. Per andare all’origine dei loro suoni citerei le pietre miliari del grunge, dai Pearl Jam agli Stone Temple Pilots. Nulla di nuovo insomma, ma i So.Close in alcuni momenti di “Emotional Dynamic” mostrano un certo carattere, come in “Kickin”, spigolosa e decisa nel suono ma resta debole nel cantato che manca di un pò di sana rabbia.
C’è poi il video di “My Time”, girato bene, è il classico da rotazione in tv. Se dunque questa è la strada che il gruppo vuole percorrere, io ho paura che questa possa rivelarsi un impervio sentiero di montagna: troppe band simili sono già in circolazione, il gruppo potrebbe passare inosservato. A mio parere la band dovrebbe provare l’esperimento di cantare in Italiano, è un rischio ma potrebbe essere la chiave di volta per attirare l’attenzione del pubblico del rock da televisione e magari l’interesse del mondo indie.
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La recensione Emotional Dynamics di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-11-21 00:00:00
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