Pe.a [Piemonte] s.t. 1998 - Strumentale, Sperimentale, Noise

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"Prendete quattro individui psicosonicamente disturbati, con formazione ed esperienze musicali completamente diverse, chiudeteli in un garage per quasi due anni ed infine scaraventateli sul palco". Questo è quanto dicono di sé i Pe.a (pronuncia all'italiana), quartetto torinese formatosi circa un anno e mezzo fa sulle ceneri di varie esperienze musicali locali. Forse non è andata proprio così, tuttavia ascoltando questo cd-R dall'ottima resa sonora, registrato "live" su un multitraccia, e l'energia che lo percorre, viene da crederci. Difficilmente catalogabili in un genere, i quattro si muovono su coordinate che comprendono certo jazz - rock griffato Canterbury (i Soft Machine di Third in primis), influenze etniche (soprattutto in "Bukra") che non sfociano mai in quel vicolo cieco di manierismo ed autocompiacimento chiamato fusion, tentazioni big beat rigorosamente acustiche (si veda "Silicio": i Propellerheads costretti ad imbracciare gli strumenti), spruzzate di no wave. Il sax tenore di Igor Sciavolino passa dai pigri fraseggi dell'onirica "Mesta" al riff quasi zappiano di "Alone", a momenti di caos zorniano, il tutto con l'ausilio di processori, pitchshifter e wah-wah, ottimamente assecondato dalla chitarra processata e filtrata di Francesco Di Giovanni, dal basso di Ciro Nardone oscillante tra morbidi arpeggi, distorsioni alla Hugh Hopper e momenti crossover, dalla batteria votata alle ritmiche "zoppe" di Ivo Montagna. "Nina" è la tenue ed evocativa rielaborazionedi un tradizionale norvegese, "Disoriente" una tiratissima scheggia di noise-hardcore, "Gli Occhi dell'Acqua", sostenuta da un elementare ma efficace giro di basso e dissolta in un finale di echi dissonanti, chiude le danze con gran classe, possibile appendice a "TNT" dei Tortoise. E' rischioso parlare di post-rock, in un momento in cui tale termine è ormai sinonimo di "privo di parti cantate", tuttavia i Pe.a possono entrare a pieno titolo nella fortunata categoria di chi ha deciso di tentare la strada dell'avanguardia senza cadere nella trappola della noia. Onore al merito.

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La recensione s.t. di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1999-07-22 00:00:00

COMMENTI (1)

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  • dundum 18 anni fa Rispondi

    Fighissimo. l'ho trovato perso in un mercatino... la recensione di Alessandro Besselva la condivido in pieno
    Ma qualcuno sa che fine hanno fatto i Pe.a? Grazie Alessandro