I Platonick Dive si e ci proiettano verso un futuro meno post- e più elettro-rock
Dicono Gabriele Centelli, Jonathan Nelli e Marco Figliè, meglio noti come Platonick Dive, che “Waxfall”, il brano che apre il loro terzo album, è il perfetto ponte fra i lavori precedenti e il futuro verso cui sono indirizzate queste dieci tracce, ossia un futuro più pop e maggiormente orientato alla forma canzone. E in effetti è una descrizione appropriata per un pezzo che si apre su atmosfere liquide e pulsanti che lasciano poi spazio a una voce che canta di “amori svaniti e come guarire dalle cattive abitudini”. Il (relativo) nuovo corso è ben caratterizzato ad esempio nel classicismo di “Flannel” ma anche nella melodia delicata appoggiata sul ritmo trapanante di “Habit”. Con “Polaroids” si torna alle immagini astratte di tradizionale stampo post-rock, mentre "Maple" ammanta la rabbia sociale di nebbioso synth-shoegaze. "Lago" chiude su note eteree simili a quelle di "Waxfall", dando a "Social Habits" una circolarità e una compiutezza che ne fanno un lavoro, se non perfetto, sicuramente centrato e con una visione chiara e contemporanea di come dovrebbe suonare un disco che vesta bene tanto una "Private Room" quanto situazioni "social".
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La recensione Social Habits di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-03-19 19:15:16
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