Una voce sincera e una gran voglia di suonare: il secondo album di Ciccarelli è la solida conferma di un percorso.
A tre anni dal suo debutto solista con “Le cose cambiano”, Giorgio Ciccarelli torna con un album in cui prosegue nell’appassionata ricerca di una strada personale, fatta di rock, chitarre e sfumature elettroniche. Una voce sincera, una gran voglia di suonare e un entusiasmo che è guida di ogni brano: dalle ritmiche trascinanti di “Voltarsi indietro”, uno dei pezzi più riusciti, alle ballate morbidamente o severamente malinconiche come “Mia pietà” e “Bandiere”, passando per l’acidità di “Dentro e fuori”, gli arpeggi lineari che evocano spazi apertissimi di “Conterò i tuoi no” e le sperimentazioni di “Dentro la testa”, Ciccarelli si muove con l’appetito di un ventenne in un mondo sonoro a cui appartiene da tempo.
Solido e convincente, in equilibrio tra un’anima arrembante e una più riflessiva, questo disco è un lavoro concreto che non si ferma a cercare vezzi o soluzioni stilistiche ammiccanti, ed è la conferma di un percorso intrapreso con consapevolezza e determinazione: realizzato grazie a una campagna di crowdfunding, “Bandiere” è il passo che ci si aspettava da Ciccarelli, che ha metabolizzato la lunga esperienza con gli Afterhours per creare quella che è la sua precisa visione musicale, anche se, ovviamente, sarebbe sciocco pensare che il passato non sia stato un elemento da cui necessariamente ripartire. Tutto è dritto, ogni canzone spinge sui propri umori, altalenanti e guidati da linee vocali che esprimono un tangibile mélange emotivo, e su tutto la forza e il desiderio, la cura e l’esperienza. Nove pezzi che si lasciano ascoltare con piacere, capaci di disegnare, uno dopo l’altro, il presente di Ciccarelli, un’istantanea che ferma il momento esatto di una passione: e finché c’è, i risultati non possono che essere positivi.
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La recensione Bandiere di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2018-07-13 08:30:00
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