Gli In Her Eye sono cambiati in meglio.
Ci sono voluti quattro anni per avere di nuovo notizie degli In Her Eye. Ma la distanza che separa “Borderline” da questo “Change” non è temporale, bensì artistica: perché la band milanese sembra aver trovato la quadra, sistemato i suoni, aggiornato la formula e rilanciato le ambizioni. Tant’è che se oggi si parla di shoegaze italiano - o di italogaze - non si può prescindere dagli In Her Eye, tra i frontrunner di questa corrente che negli ultimi anni è stata particolarmente vivace, come dimostra una recente compilation in download gratuito, intitolata “Chiaroscuro”. Il terzetto è diventato quartetto con l’arrivo di Raffaele Bocchetti, ex chitarrista degli Stella Diana (altro gruppo di riferimento della scena, e alla fine tutto torna): l’allargamento della formazione ha potenziato l’approccio sonico degli In Her Eye e il risultato emerge chiaramente in “Change”.
Il singolo che ha anticipato il disco, “Closer to Me”, è il brano che meglio di tutti rende l’idea: è come suonerebbero i Motorpsycho di “Timothy’s Monster” se decidessero di fare shoegaze. Chiaro il concetto, no? Il giusto tasso d’epica, il corretto dosaggio di distorsioni, la perfetta costruzione melodica: non manca nulla. In realtà nel caso degli In Her Eye non sarebbe del tutto esatto limitarsi a parlare di shoegaze: perché un pezzo come “Elephant” è puro indie rock, aggressivo e orecchiabile, a metà tra ciò che andava negli anni Novanta e quello che funzionava all’inizio del Duemila (qualcuno ha detto Broken Social Scene?). E allora ecco che questo disco sposta qua e là confini e asticelle, pur essendo comunque ben legato a un genere specifico. Gli In Her Eye di “Change” sono dunque cambiati davvero: in meglio. Vietato fermarsi.
---
La recensione Change di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2018-09-03 09:00:00
COMMENTI (1)
Commento vuoto, consideralo un mi piace!