Servirsi di macro concetti come amore, morte, destino e Dio non basta per scrivere un buon album
Il concept di “Storia della tua vita”, così come specificato dal suo stesso autore, fa riferimento a grandi temi come amore, morte, destino e Dio. Premesso ciò, nonostante i concetti appena citati siano, in molti casi, contenitori di emozioni e sensazioni trasformabili in arte, mi dispiace constatare che in questo caso non abbiano portato al risultato sperato. Passaggi (in “Zuccherino” e “Blu, Pt 1”) come “Ti battezzerò nel nome della vita perché per me la tua non è mai finita/ Ti consacrerò nel nome dell'amore / Conterò i giorni della tua esistenza” offrono lo stesso imput emotivo della messa della domenica, così come alcune frasi decontestualizzate che lette tra le pagine del capolavoro letterario “Il piccolo principe” sembravano così toccanti (L'essenziale è invisibile agli occhi/ Si vede bene solo con il cuore). Quasi da farmi rivalutare addirittura “Prima di ogni cosa” di Fedez.
Proseguendo con l'ascolto, da “San Vincenzo” in poi il registro migliora, specialmente nella struttura musicale, che appare meno funzionale al testo e lascia intravedere maggiore identità ed inventiva rispetto ai brani iniziali. Tuttavia nient'altro riesce far passare in secondo piano i troppi aspetti dimenticabili e lacunosi di questo album.
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La recensione Storia Della Tua Vita di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-03-21 19:32:39
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