Un lavoro indipendente in cui rap e cantautorato si incontrano, come in una sorta di spoken word emozionale
Per creare bisogna stare male. L'arte, in ogni sua forma, è costantemente alimentata dai momenti più bui in cui si imbatte chi la produce. Daniele Morana, per realizzare il suo omonimo disco d'esordio, qualche mese fa, è partito proprio da uno di questi: la fine di una relazione sentimentale. I sette brani che ha scritto, pieni di contaminazioni e parentesi rumoristiche che si infrangono sul flusso delle parole che diventa flusso di coscienza, mettono in contatto a più riprese rap e cantautorato, come in una sorta di spoken word emozionale.
Ogni canzone è una piccola sfera all'interno della quale rivedere un momento preciso della storia d'amore che ha fatto scaturire tutto e parla per frammenti, sonori e visivi. “Empatia/melodia” è come un mantra ripetuto nella mente per scacciare il ricordo e la passione ormai esaurita. “Colore”, invece, traccia le immagini rimaste nella testa, per poi dissolverle velocemente. “Costellazione” è un racconto messo su carta in una sera d'estate, sul tetto di una casa, a Roma, un punto di vista dell'autore che diventa un insieme di punti uniti, proprio come le stelle di una costellazione, a formare ciò che è stato. Uno sfogo tanto personale quanto collettivo. Quale sarà il prossimo capitolo?
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La recensione Daniele Morana di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-03-20 17:46:09
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