Dagli Stereolab all'infinito: "7" di Orange Lem è, soprattutto, questo
"Impolitik 7", la prima canzone di "7", il nuovo album di Orange Lem è un vero e proprio manifesto programmatico del nuovo lavoro dei pesaresi. Infatti "Impolitik 7" contiene, sia in nuce sia in modo abbastanza esplicito, il non segreto omaggio degli Orange Lem agli Stereolab, declinato in una vicinanza di suoni e di stile che, giustappunto, si coglie sin dal primo ascolto. E, come al solito, l'ascolto è dolce e soddisfacente visto che gli Orange Lem, ormai sulla scena da anni, sono maestri nel cesellare canzoni synth-pop di micro-perfezione, con ritornelli potenzialmente killer sempre contraddistinti da un retrogusto sexy di grande impatto. Poi certo scavando di più nel disco non è che si scopra chissà quale "profondità di campo", dato che "7" è un disco bello sullo scaffale ma molto meno interessante dopo, tanto per dire, il quinto/sesto ascolto. Tuttavia rimane il fatto, confermato anche dalla seconda traccia, "Bat Box", per noi la migliore dell'intero disco, come i pesaresi ci sappiano fare, specialmente con i suoni sintetici, un po' anni Ottanta un po' "Novanta che fanno gli Ottanta" e che finiscono per piacerci sempre. Insomma quel futuro che cantano gli Orange Lem non è mai, davvero, arrivato ma a noi, almeno per il tempo di questo disco, piace pensare che si sia avverato.
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La recensione 7 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-04-18 08:29:20
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