Il collettivo di DJ, producer e turntablist torna con un disco a più voci, fra hip hop, reggae, r&b e una grande cura per il suono
‘Goodmorning Worldwide’ degli Alien Army Crew è un disco che non temiamo di definire ‘vecchia scuola’. Non tanto, o non solo, perché l’attitudine hip hop che lo permea sembra distante anni luce da quella della scena trap che in Italia è al momento quasi sinonimo di rap; più che altro, perché Alien Army Crew è una sigla blasonata che ha fatto la storia dell’hip hop in Italia, un collettivo di Dj, producer, turntablist che dal 1996 ha visto militare nelle sue fila praticamente due generazioni dei più importanti “uomini dietro la consolle” del rap italiano. Ovvio quindi che anche in questo più recente lavoro discografico del collettivo i beat abbiano un ruolo centrale e restituiscano chiaramente il lavoro che c’è dietro a livello di scrittura, produzione, ma anche di improvvisazione di assoli di scratch (ormai gli scratchers seri sono merce rara e preziosa): lo dimostrano le tre strumentali, ma anche l’estrema qualità di scrittura e cura del suoni dei beat di alcuni dei pezzi rappati, in primis la title track un po’ a là Massive Attack e la più moderna Still Dream it. Già, i pezzi rappati: on the mic una nutrita schiera di MC della vecchia e nuova guardia e vocalist: Davide Shorty, Nasia Alzhanova, Forelock, la crew di Rap Pirata con capitan Inoki Ness. La qualità delle rime e del flow è alta, si parla di vita quotidiana, di hip hop, con qualche frecciatina neanche troppo velata alla scena trap. La varietà di voci riflette la varietà della tracklist: si va dal rap al r&b/soul di ‘Movin On’ e al reggae di ’Come Fi Murder, al punto che per scacciare la sensazione di un album a momento poco coeso bisogna soffermarsi un attimo a pensare alla dimensione di lavoro collettivo e di collettivo che sta dietro il disco.
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La recensione Goodmorning Worldwide di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-03-26 13:14:11
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