Tanti muscoli, pochi contenuti: un disco onesto ma dimenticabile
Il nono pezzo di questo disco, "Patty 1918" è di gran lunga la migliore traccia eppure, nel nostro opinabile metro di giudizio, farebbe davvero fatica a superare il cinque in pagella. Soltanto da questa frase si può comprendere come "IN DA FISH" di DONBRUNO sia un disco che abbiamo fatica a digerire ma andiamo con ordine. DONBRUNO non suona male, anzi. Nel suo genere e seguendo le proprie caratteristiche, l'artista pugliese ha più di un asso nella manica ma, diciamo così, li presenta in un modo con dei tempi che troviamo del tutto sbagliati. Infatti l'intero disco è una specie di "dimostrazione di forza" che riusciamo davvero a comprendere poco, dato che, a conti fatti, "i muscoli superano di gran lunga i contenuti".
Infatti abbiamo cercato, abbastanza in modo disperato, in tutte e dieci le canzoni che compongono l'album un barlume di luce o di ispirazione sincera e invece ci abbiamo trovato soltanto tanta, troppa maniera, sia per quanto riguarda gli arrangiamenti sia per quanto riguarda le scelte compositive. Ecco allora che "IN DA FISH" si riduce, almeno per noi, ad una parata da nerboruto di periferia che, francamente, lascia il tempo che trova. Spiace dirlo, specialmente in quegli scampoli di groove che si possono sentire nella parte centrale di "The Programs". Troppo poco per tutta quella forza esibita, almeno in potenza no?
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La recensione IN DA FISH di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-03-29 15:00:00
COMMENTI (2)
Ascoltati l'Amoroso forse fa più per te ;)
Ascoltati l'Amoroso forse più per te ;)