E se il samba fosse nato a Berlino?
E se il samba fosse nato a Berlino? Questa la domanda ispiratrice di Cidade Oculta. Cinque tracce nate da un folgorante incontro in quei di Rocinha (Brasile), tra l'anima punk dei Caveiras e la brutale innocenza della musica libera dei meninos de rua.
L'impianto dell'album è semplice: attingere dalla tradizione brasiliana le musiche più iconiche, stravolgendone la fisionomia. Nasce così la versione noise di “Ponta de Lança Africano (Umbabarauma)” di Jorge Ben (1976) che oscilla tra il ritualismo sudamericano e il crudo malcontento del punk. Una brusca elettronica è invece sovrapposta all'originale festaiola “Expresso 2222” (di Gilberto Gil): il risultato è un inno alla vena ancestrale delle liturgie afro-brasiliane. Con “Teu Inglês” il trio fiorentino va invece a scavare nella post-punk d'oltreoceano, dando vita a un originale trama ritmica fatta di voci, piatti e basso. Anima punk e ritmi latini sono tutta l'essenza di “Me Perco” che precede la chiusa verace e tribale di “Estação do Correio do Brás”.
Con Cidade Oculta l'intento di dare voce all'anima più sporca e nascosta del Brasile periferico trova effettiva corrispondenza nella resa musicale, scivolando solo a volte nell'eccessiva ricercatezza.
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La recensione Cidade Oculta di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-04-23 09:51:00
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