“37 elefanti” è un lavoro onirico, ma molto personale e troppo fine a se stesso, difficile da comprendere.
Petrolio su Tesla sono Damiano Palla, Alessandro Fusetti e Nicola Bergagnini: tre componenti, come gli strumenti essenziali del rock (rispettivamente voce e basso, batteria e chitarra). “37 elefanti” è infatti un disco puramente rock, dove energia ed immediatezza sono gli ingredienti principali. Dalla provincia di Udine, dalle montagne del Friuli, il trio che compone Petrolio su Tesla recupera la tradizione delle chitarre che spaccano e graffiano tutto quello che incontrano. È musica che non vuole essere pop, è bisogno di sfogo e di buttare via tutto quello che si ha dentro, esplosione di energia violenta, talvolta anche melodica. L’ironia e il sarcasmo dei titoli dei brani (“Mal d’estro”, “Ma chi l’ha caramellato?” per fare due esempi) ricorda un po’ quei gruppi della fine degli anni ’90 che non volevano tanto lanciare un messaggio, ma piuttosto trovare nella musica una via di sfogo. La musica diventa quindi necessità individuale, più che messaggio universale.
“37 elefanti”, proprio per questo, rimane un lavoro piuttosto ermetico, onirico, molto personale e comunque un po’ troppo fine a se stesso. Il difetto sta tutto lì, perché in questo modo non arriva del tutto a chi ascolta e il messaggio – ammesso che ci sia – rimane un po’ troppo oscuro e difficile da comprendere.
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La recensione 37 Elefanti di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-06-05 12:28:05
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