"Stagno" è un album che fa il suo dovere, offrendo una mezz'ora onesta e gradevole di sonorità punk e metal. Astenersi deboli di cuore.
Fare un disco di musica pesante nel 2018 non è semplice. Da un lato non è facile ritagliarsi una nicchia di pubblico in particolare tra i più giovani, cresciuti e abituati a ben altri tipi di suoni e produzioni; dall’altro, non sempre si riesce a risultare convincenti e a proporre un suono che non sembri già sentito.
Probabilmente “Stagno” dei Lappeso non riuscirà a convertire le masse sulla via del metalcore, ma sicuramente si farà ascoltare con grande piacere dagli amanti del genere. La rabbia e la disperazione dei testi s’innestano su un suono compatto che non suona mai ripetitivo, spaziando da sfuriate hardcore a dilatazioni più propriamente di stampo metal come nella traccia finale “Il sapore dell’ottimismo”, quasi otto minuti in cui il gruppo dimostra la sua versatilità nel trattare la difficile materia della musica pesante. La miglior traccia è però “Frequenze modulate”, che, grazie a un riff azzeccatissimo e a un ritornello –paradossalmente- molto orecchiabile, al secondo ascolto fa venire inevitabilmente voglia di immaginarsi cantanti e lanciarsi in urla selvagge su un palco.
Se è vero che la breve durata del disco lascia un po’ di amaro in bocca, siamo pronti a suggerire una pratica soluzione: riascoltarselo.
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La recensione Stagno di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2018-10-26 09:00:00
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