Otto canzoni fra rockabilly, blues e rock, il primo album di Marco Gioè è un ascolto piacevole pur senza vantare momenti memorabili
‘Centomila nessuno’ è il nome del primo disco solista di Marco Gioè, già attivo in band blues, rock n’roll e rythm e blues. Un curriculum di cui si vedono abbastanza chiaramente le tracce in questo lavoro: gli otto brani sono quasi tutte canzoni rock brevi e veloci, senza troppi fronzoli, in cui un’attitudine garage filtra e mescola blues elettrico, ritmi rockabilly e rythm n’blues, con un riffing che ricorda qualcosa della neo-psichedelia degli ultimi anni (’Centomila nessuno’ ha un riffone che potrebbe stare dalle parti dei Tame Impala. Un ottimo lavoro chitarristico tesse le fila di questo ordito, ma sono le linee vocali a occupare quasi tutto il minutaggio dei brani. La vocalità di Marco e la veste melodica del cantato sono abbastanza inusuali per il genere, potremmo dire citando Boris ‘molto italiane,’ cosa che funziona bene in alcuni brani (la ballad blues-pop ’Alice sogna, Nonostante tutto’), in altri meno (1949). Lo stesso dicasi dei testi, nel peggiore dei casi considerazioni un po’ qualunquiste, nel migliore storie di vita varia (’Rosi’) o commenti a sfondo sociale (sempre la title-track, forse l’episodio migliore). ‘Centomila nessuno’ è un album che ha una sua personalità e funziona, pur senza regalare nessun momento memorabile, e che probabilmente trova nel live la dimensione migliore per valorizzare i momenti più rock e la sua anima più ballabile.
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La recensione Centomila nessuno di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-03-27 16:14:38
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