Sebastiano Bianca realizza un piccolo/grande gioiello di pop-acustico: "Take a Breath" è proprio bello
Alle volte non serve chissà che cosa per farci esclamare: "Sì, decisamente, questo è un bel disco". Basta, ad esempio, una bella voce armonica, un arrangiamento semplice ma efficace e, soprattutto, la capacità di evocare un'atmosfera, di qualsiasi tipo ma concreta, "reale" e immediatamente percepibile anche dall'ascoltatore più distratto. Questo è esattamente il caso di "Take a Breath" di Sebastiano Bianca, un vero e proprio piccolo/grande gioiellino di pop-acustico. Se state cercando innovazione, sperimentalismo e voglia di rischiare a tutti i costi, queste non sono le latitudini che fanno per voi. In pezzi come "A Warm Hand" Bianca si focalizza su un versante opposto: ovvero fare qualcosa di semplice, se si vuole anche di "povero" e ridotto all'osso ma che, giustappunto, essendo "fatto a regola d'arte" ci conquista. Grande merito poi va a una voce particolarmente melodiosa che ben si accompagna con i "tempi" evocati nel disco, tempi più rilassati e meno stressanti, proprio quelli in cui, in mezzo ai mille e mille impegni del quotidiano, si riesce a "prendere un respiro", una pausa, un momento tutto per sé e, perché no, no per i propri cari. Un caldo abbraccio, una parola gentile, un momento intimo: questo album evoca queste sensazioni di "calore diffuso" che anche quando la stagione si fa bella servono sempre no?
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La recensione Take a Breath di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-04-03 08:21:38
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