"¦¦¦¦¦¦¦" è un album quasi impossibile da scrivere ma bellissimo da ascoltare
C'è il segno grafico e il tratto sonoro giusto? Da questa dicotomia, che però, ben presto diviene assonanza, nasce "¦¦¦¦¦¦¦" dei Wajiri Bi duo milanese composto da "A. chitarre/pedali anche Waswas e D. djembe/cajon/voci anche Tastiera". Brutali, essenziali, anzi criptici e proprio per questo così affascinanrti. Il duo insomma realizza un disco molto ma molto particolare, contraddistinto da un etno-blues che difficimente troverete in giro. Pezzi come "Korubo" o " Katawixi", per altro la nostra canzone preferita, non hanno niente a che vedere con le mode, vagamente terzomondiste, che ogni tanto si affacciano sul panorama musicale. No, tutto il contrario. Qui siamo sulla stessa lunghezza di gente che suona in strada e dalla strada trova le sue pulsioni, le sue ispirazioni e, financo, la sua ragione d'essere. Ecco perché il cantato è quasi un eco che si sente lontano e sbiadito: perché il focus di tutto è il ritmo, le chitarre che fendono l'aria e le percussioni che la "battono". Tutto il resto è solo un'evocazione lontana lontana. Non sappiamo bene se questo sia più un disco o una sorta di rito divinatorio in musica e, sinceramente, di questa differenza poco ci importa. Quello che ci interessa è che i Wajiri Bi hanno realizzato un qualcosa di prezioso, assolutamente inedito e con una personalità grossa così. Scusate se è poco, eh.
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La recensione ¦¦¦¦¦¦¦ di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-05-07 13:38:24
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