Come un bug nel sistema "Over the gabardine" ci strania e spaventa. E non è detto sia un male
Come un bug nel sistema, come un glitch nella programmazione, come un ostacolo lungo un cammino che credevamo di conoscere a memoria. Ecco questo è "Over the gabardine", la compilation di cui parleremo qui, oggi, che, dopo ripetuti ascolti ci ha davvero lasciati straniati e spaventati. Ma non è detto sia un male questo, anzi. Partiamo dalla prima traccia, una delle nostre preferite tra l'altro, ovvero "It shows by the smoke" di Moreno Padoan. Che pezzo è? Beh, potremmo definirlo una sorta di litania della sofferenza elettronica, un lento colare di brutale musica digitale che ci ferisce prima le orecchie e poi l'animo, attraverso sonorità brutali e terrificanti che però, non possono e non devono lasciarci indifferenti. Ecco proprio qui sta il valore, un valore tuttavia difficile da comprendere specialmente per l'ascoltatore-medio, di questa compilation: tentare, alle volte riuscendoci altre volte no, di non lasciarci indifferenti. E gli esempi non mancano, in sette pezzi tutti contraddistinti da questa medesima volontà, condotta, è sempre bene ricordarlo, senza alcuna pietà per l'ascoltatore. Seguendo questa "filosofia" allora è naturale dirvi che il pezzo che preferiamo, più di tutti, è l'ultimo, che dà il titolo anche all'intera compilation. E sapete perché? Perché, ascoltato nel giorno della prima foto di un buco nero, ci ha dato esattamente quella sensazione: ovvero di essere davanti ad un buio più buio del buio stesso, a cui non si può sottrarre. Se avete cliccato play sulla settimana canzone beh, è già troppo tardi, addio.
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La recensione Over the gabardine di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-04-12 08:21:21
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