Più di un semplice spin-off dei Giardini di Mirò: gli ASTRO ci regalano un ep poderoso e super interessante
Pochi e "semplici" ingredienti per un ep dal forte, fortissimo impatto. Con questa frase si potrebbe descrivere, piuttosto in maniera completa, "ASTRO" l'ep dell'omonimo gruppo di Reggio Emilia formato da Mirko Venturelli(Giardini di Mirò),Fabio Debbi, Lorenzo Lanzi(ex Giardini di Mirò) e Leonardo Canovi(Sundance Capoeira). Ecco, è chiaro ed evidente che se i componenti di un tale gruppo fanno parte di una delle band più seminali della storia del post-rock italiano e non solo (a proposito l'avete ascoltato l'ultimo, incredibile, disco dei Giardini? Beh nel caso recuperate tutto qui), una qualche forma di ascendenza vi debba essere. Eppure, nonostante le persone siano, grosso modo, le stesse gli ASTRO non sono soltanto uno spin-off dei Giardini di Mirò, ma qualcosa di più, qualcosa di differente. Ascoltatevi, ad esempio, "L'ora dell'Alba", il primo pezzo. La componente di post-rock atmosferico à la Giardini è evidente ma stando bene attenti si sente una rotondità di fondo più marcata e certi arrangiamenti che nei dischi dei Giardini non abbiamo mai sentito. Dalla prima canzone alla quarta, bellissima, intitolata "Sogno", queste differenze aumentano in maniera esponenziale consegnandoci, va detto un po' a sorpresa, uno degli esordi migliori in ambito post-rock/shoegaze di quest'anno. Soprattutto la già citata "Sogno" ci è parsa quella che con più decisione si allontana dalla "lezione" delle band di provenienza per costruire un discorso perfettamente autonomo e personale e dal forte, fortissimo impatto. Ecco perché ne vogliamo ancora, ne vogliamo di più: pretendiamo nuove differenzi, anzi, nuovi differenti orizzonti sotto il sole, per altro sempre coperto da nubi, dello shoegaze nostrano.
---
La recensione ASTRO Ep di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-04-15 08:20:26
COMMENTI