Non ci resta altro che prendere l'aperitivo con i Mambo Melon. Ma ci manca un po' di spessore.
Se si leggono i giornali, si segue la cronaca di tutti i giorni o si guarda, anche distrattamente, qualche telegiornale, alle volte ti viene proprio la voglia di allargare le braccia e dire "è tutto perduto". A venirci in soccorso in simili momenti di scoramento arrivano album come questo "Il Bestiario" dei Mambo Melon. Intendiamoci: non siamo di fronte a un capolavoro, ma il disco è ben suonato, con qualche idea in fatto di arrangiamenti interessante e un bel miscuglio di generi. Molto strumentale, un po' di elettronica e qualche virata verso il pop, per capirsi.
Tuttavia, ascoltando brani come "Grand Prix" o il pezzo di apertura, "Cefalosynth", il problema per i Mambo Melon è quando si ha la voglia e l'interesse di approfondire un po' il discorso musicale. Già perché, allo stesso modo della cronaca spiccia di tutti i giorni, ne "Il Bestiario" manca quasi totalmente un approfondimento decente: il ritmo è buono ma mai ragionato a fondo, gli arrangiamenti sono ok ma senza guizzi. Insomma così come la cronaca è importante ma non è tutto in un qualsiasi media, alle volte prendersi un momento in più per ragionare sulle cose è meglio. Onde evitare di vivere in un'eterna ora dell'aperitivo senza mai, una volta che sia una, andare fino in fondo nelle cose.
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La recensione Il Bestiario di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-03-01 09:00:00
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