Radabeat 1.0 1998 - Rock

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Da Udine, cuciono insieme beat come se fossero a Napoli o nel cuore metropolitano di Milano. Cioè sia la decadenza ipnotica e torbida dei 24 Grana sia i Casino Royale più malinconici del post “Sempre più vicini” . Uno e l'altro, e tutte e due insieme. Segno che l'unità dell'italietta nostra passa più dai pentagrammi che da qualsiasi pretesto proclama. Bene. Benissimo. Anche perché i Radabeat, con questo 1.0 (yes, molto sfruttata ormai come terminologia …ma sempre impeccabile dal punto di vista prettamente semantico) , dimostrano di saper spremere a dovere il cuore dei macchinari impiegati. Come possano certi scatolotti di silicio e plastica produrre vibrazioni può per i nostalgici rimanere un mistero (o stregoneria che dir si voglia). Ma i tempi sono questi. Qui e ora. Prendere o lasciare. I Radabeat prendono e in più contaminano il tutto con tocchi di analogico. Cioè chitarra, basso e batteria a braccetto col computer. Atmosfere per lo più cupe e claustrofobiche (se cercate il sole non è tra le tracce di questo cd che lo troverete). Molto metropolitano. Lampioni, pioggia e smog. Aspirazioni cosmopolite, non pienamente riuscite forse per la provincialità genetica dell'ensamble, o per una ancora non conquistata maturità. Brani in media sopra i 5 minuti. Seguono dilatati il flusso delle idee, senza preoccuparsi troppo di risultare stucchevoli. L'inizio con h.i.p. è fin troppo pretestuoso, il cantato monocorde non riesce proprio ad entusiasmare (così pure nella traccia seguente, redento ). Non male invece la base (soprattutto nella versione “bootleg” alla traccia 5) e la contro voce femminile. Sembra si voglia “costringere” a tutti i costi l'ascoltatore a salire sul vagone dell'ipotetica metro che sferragliando viaggia sicura in direzione mondo Radabeat. Non sempre ciò è un bene. Decisamente meglio i ragazzi fanno in fino a sera , atmosfere in stile ultimi Ustmamò (quelli di Stard'ust per intenderci) e la voce di Lisa che segue diligentemente gli “insegnamenti” di Mara (Redeghieri). Molto bello e conturbante anche il dub di stai nelle 2 versioni (la 2.1rmx la si ascolta che è un piacere ). Arriva poi, e fa molto cittadino in viaggio, hello : in cui i messaggi di diverse segreterie sono messe su un felpato beat con un riuscito taglia e incolla. Chiude una inaspettata (e non segnalata) versione “acustica” di stai , davvero carina. Delicata come uno sguardo dato quando non si può più.

Si lascia più che ascoltare questo cd insomma. In alcuni tratti emoziona pure. In altri annoia anche. Ma sono tutte cose che in un'autoproduzione possono passare in secondo piano. Qui c'è parecchio per crescere e altrettanto per rimanere così. (un consiglio è lavorare un po' sulla metrica e il cantato di Malusà. Che così è sicuramente personale, però dopo un po' è peggio di una cantilena urta nervi…). Per contatti: radabeat c/o luca malusà via sciaunicco 29 33100 udine 0432233349

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La recensione 1.0 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1999-10-18 00:00:00

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