Fare hip-hop (ma che suonare soul come non mai) senza paura: Maic Check dalla Svizzera con una penna elegante ma feroce
Si può unire la ferocia con l'eleganza? Questo è un po' il dilemma, per altro splendidamente risolto, che ruota attorno a "Sole Nero", il disco di Maic Check. L'artista svizzero infatti sforna un lavoro certamente molto interessante, più "conservatore" e meno sperimentale di quello che solo all'apparenza potrebbe rappresentare, caratterizzato da testi grumosi e densi. Grumosi e densi come "Ricordi", la prima traccia dell'album, nel quale Maic Check alterna con grande classe, riflessioni, diciamo così, di carattere generale con intarsi di episodi autobiografici. Questo, in fin dei conti, è un po' l'anima e l'essenza di un certo modo di intendere l'hip-hop, forse non la corrente che va più di moda oggi ma poco importa. Il lavoro dell'artista svizzero è sicuramente di livello e la sua penna, come dicevamo prima, è in grado, senza soluzione di continuità, di "ferire e risultare brutale" ma anche di essere soffice e elegante come una piuma di cigno. Due anime che si trovano alla perfezione in "Survivor", settimana traccia e, di gran lunga, la nostra preferita forse perché quella che trova il maggiore equilibrio tra le due "anime" di Maic Check (che, è bene dirlo prima che la recensione termini, una voce che vibra soul, il che è un gran bene).
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La recensione Sole Nero di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-06-01 08:04:51
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