Un disco d'altri tempi, in cui a rimetterci è l'appeal
I Nylon racchiudono nel loro progetto un numero imprecisato di generi e stili musicali, così come evidenziato dal loro nuovo album "Quasi fosse una tempesta". Si passa infatti facilmente dal country-western delle prime due tracce ("Intro"; "Tre Colpi"), al jazz manouche de "L'indecente" e "Guendaline", il tutto con un occhio rivolto alla scena rock statunitense di fine anni Ottanta à la The Pogues. Dal punto di vita contenutistico, il disco lascia spazio al racconto di vite disordinate, "di gatti randagi in fuga" dalla propria esistenza, a salvifici boccali di birra fresca donati da una donna-angelo ("Guendaline"), fino ad astuti giochi di seduzione da parte di una misteriosa dama ("La dama del fiume azzurro"), possibile personificazione della città d'origine della band, Pavia.
Nel complesso "Quasi fosse una tempesta" si presenta come un disco godibile, ma che tuttavia non riesce a fare presa nel cuore e nelle orecchie dell'ascoltatore. Sarà la difficoltà dei generi toccati, o la difficoltà nel riconoscersi in ciò che viene cantato, ma l'appeal di questo lavoro non è tra i più forti. Sarebbe interessante vedere i Nylon in un live, dove- sicuramente- riusciremmo ad essere coinvolti con maggiore decisione dal tutto. Comunque, da tenere d’occhio!
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La recensione Quasi fosse una tempesta di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-07-04 22:29:38
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